Storia

Di come quattro designer, tra ispirazioni e quarantene, hanno riscoperto il piacere e l’utilità di giocare. E di come hanno deciso di invitare altre e altri a mettersi in gioco anche loro.

“I’m large, I contain moltitudes” cantava il poeta americano Walt Whitman. Se vale per il nostro sé personale, vale anche per quello professionale, che poi, a ben pensarci, non sono affatto entità separate, anzi.

Quando ci siamo imbarcate in questa avventura, un pomeriggio di settembre, ognuna di noi percepiva il suo sé un po’ strettino e quelle moltitudini sotto sotto le sentiva, ma non riusciva nemmeno a intravederle. Un confuso oggetto del desiderio, una gran voglia di rompere i confini delle nostre professioni che ci davano sì grandi soddisfazioni, ma procedevano sempre sugli stessi binari. Così, una volta al mese ci vedevamo per fare quello che non ci concedevamo mai nella quotidianità di lavoro: giocare.

Il gioco dei mestieri è emerso così e ha vinto sugli altri. Così avvincente e così utile per riflettere sulle nostre potenzialità, aspirazioni e desideri. Immedesimandoci in professioniste, artisti, artigiani, scienziate, anche lontanissimi da noi, ne abbiamo sondato le qualità facendole anche un po’ nostre. Ci siamo scoperte diverse, più audaci nel fare e nell’immaginare. Designer della nostra vita professionale.

Ecco la chiave: se vissuto con presenza e con scelte consapevoli, ogni mestiere è un continuo progetto. Ognuno ha qualcosa da regalare agli altri, rendendoci tutti più ricchi e creativi.

Quando poi una pandemia ci ha chiuse in casa da un giorno all’altro, abbiamo deciso che di quel gioco avremmo fatto uno strumento strutturato e condiviso, di cui molte altre e molti altri di lì a poco avrebbero avuto bisogno per ripensarsi e ricominciare. Proprio come noi.

L’abbiamo fatto da designer, con il metodo del design thinking, che in pochissimo tempo ha trasformato il barlume di un’idea e delle vaghe aspirazioni in questo sito: 30 mestieri in 30 carte, 150 domande e altrettanti link per esplorare cosa desideriamo e per innescare il cambiamento creativo, una wordpalette di 36 parole per disegnare e colorare la nostra visione, 8 giochi con le istruzioni per giocare per conto proprio o in team da 5 a 100 persone.

Apri la scatola: è tua, è vostra, è nostra. 

Marzia, Roberta, Luisa e Maria Cristina