
Il design thinking è il metodo per risolvere un problema in modo creativo partendo da quanto le persone vivono, cercano, esprimono.
Anche se istintivamente associamo la parola design a una bella lampada o a un sito web elegante ed essenziale, il design è dappertutto perché tutto può essere progettato: un oggetto, un servizio, un luogo, la vita di una comunità come una vita professionale. O un gioco come questo.
La soluzione può essere qualcosa di mai visto o qualcosa che era già sotto i nostri occhi ma non riuscivamo a vedere. Dovunque ci porti, il percorso del design thinking ha cinque fasi: ognuna ci chiede di sfoderare competenze, qualità, risorse diverse.
Esplorare attraverso i mestieri associati a ogni fase: per capire dove vai già forte, cosa invece ti manca e a chi puoi ispirarti per progettare, passo dopo passo, la vita professionale che sogni per te e non può più aspettare.

1. Immergersi nello scenario
Mi tuffo a studiare il contesto e tutto ciò che mi suggerisce e mi offre: risorse, informazioni, persone.
Capisco qual è il mio problema, vedo il mio obiettivo.

2. Raccogliere, dai dati ai mood
Ascolto e osservo le persone interessate con mente aperta, da principiante: comportamenti, esperienze, sentimenti, abitudini, aspettative.

3. Lasciare emergere le idee
Vedo delinearsi i temi che stanno più a cuore alle persone, colgo i loro bisogni più importanti: ne scaturiscono idee e opportunità.

4. Costruire il prototipo
Trasformo le idee in cose che le persone possono vedere, toccare o ascoltare: mappe, oggetti, schemi di flussi.
Insieme decidiamo cosa funziona e cosa va corretto.

5. Raccontare il progetto
Ora che ha una forma, il progetto va raccontato: scelgo la presentazione che comunica meglio al mio pubblico il valore delle idee, i vantaggi e l’efficacia delle soluzioni.