Ricamatrice
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Per lei, pazienza, accuratezza e tenacia contano anche più della tecnica. Filo dopo filo, punto dopo punto, per far emergere pian piano il disegno finale.

La designer non si arrende. Resiste alle avversità mirando al suo obiettivo. Consapevole della ripetitività delle esperienze, sa osservarle, interpretarle e ri-osservarle senza sosta.
Esplora la ricamatrice che è in te
La ricamatrice persevera in un lavoro che richiede pazienza e precisione.
Sai individuare il momento in cui la tua riserva di queste due virtù sta per esaurirsi?
Lo senti arrivare o ti coglie di sorpresa facendoti gettare la spugna troppo presto?
Quali sono i segni premonitori? Se li avverti per tempo, puoi continuare a seguire il ritmo dei punti: ne possono bastare ancora pochi per giungere al risultato o all’illuminazione.
La ricamatrice usa pochi strumenti: la tela, l’ago, le forbici e tante matassine colorate.
Qual è il tuo ago, lo strumento essenziale, quello che è sempre tra le tue mani, così versatile che ti permette di fare tante cose diverse quanti sono i punti?
E quali le tue matassine colorate?
Magari scopri che hai troppi aghi, ma pochi colori.
La ricamatrice ha fiducia nel risultato, perché segue con attenzione un modello.
Anche tu hai dei modelli da seguire? Come li interpreti?
La ricamatrice, per esempio, sceglie le più adatte sfumature di un colore: da queste scelte, e dai loro accostamenti, il risultato può variare.
La ricamatrice ripete sempre gli stessi gesti, migliaia di volte. Si stanca, ma non si annoia perché sa che ogni punto la avvicina al momento in cui si allontanerà dalla tela e potrà ammirare il disegno compiuto: un cuscino, una tovaglia, un abito. Un oggetto pronto a entrare nella vita di qualcuno.
La sua sfida è saper aspettare seguendo il ritmo.
Cosa ti aiuta a trovare e tenere il tuo? Darti microobiettivi quotidiani? Coltivare un hobby parallelo?
Scegli tre qualità della ricamatrice che vorresti tanto avere, in ordine di importanza e scrivi perché. Così sarà più facile farle un po’ tue.
Ispirazioni
Il mestiere della ricamatrice può ispirare il designer nei progetti a lunga scadenza.
- Come una dattilografa degli anni Trenta attraverso il ricamo cambia sé stessa e la sua vita
- Maria Lai: l’artista che ricamava
- La Merlettaia di Vermeer: luminosità e attenzione in un capolavoro fuori dal tempo
- Il disegno, gli spilli e il suono dei fuselli: le ricamatrici del tombolo
- Sarah K. Benning, ricamatrice contemporanea
Ceramista
Con le mani e l’immaginazione dà forma a una materia informe. Attraverso tante fasi, una dietro l’altra, tutte indispensabili per la buona riuscita del manufatto.

La designer crea modelli e prototipi per far sperimentare al committente le soluzioni ideate. Con attenzione e saggezza sceglie gli strumenti per dare concretezza alle idee.
Investigatore
Con il suo fiuto scova gli indizi più minuti e li connette in una ricostruzione plausibile, perché verifica ogni ipotesi da tanti punti di vista, soprattutto i più distanti.

Il designer inquadra il progetto da tutte le angolazioni, non si limita alla prospettiva più evidente. Perché solo così le sue soluzioni convincono oltre ogni possibile obiezione.
Giardiniere
La sua virtù è saper aspettare. Sa che ogni pianta ha la sua stagione, i suoi tempi di semina, crescita e fioritura: un giardino rigoglioso premierà l’attesa.

Il designer non ha mai fretta: non si piega alle urgenze del momento, ma valuta ogni volta tempi necessari, fisiologiche attese e imperscrutabili imprevisti.
Trapezista
Per eseguire salti mortali, capriole, prese nel vuoto, piroette, avvitamenti, conta sul suo corpo flessibile e sulla precisione assoluta dei suoi movimenti.

La designer si muove costantemente tra la molteplicità delle proposte e delle idee e il rigore della realizzazione. Lo fa con concentrazione e consapevolezza, senza incertezze.