Poetessa

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Allinea, lima e cuce parole distillate e precise, le ordina in una trama tra gli spazi bianchi della pagina. Le fa vibrare in un’armonia inedita. E si accende il cuore, si illumina la mente di chi legge.

La designer osa nel linguaggio verbale e visivo per far immaginare agli altri soluzioni dove ancora non esistono.


Esplora la poetessa che è in te

Con quale materia prima lavori?

Difficile ritrovare nel proprio lavoro la delicatezza di un verso di Saffo, la capacità di Dante di costruire una cattedrale di parole o il lucido sguardo di Leopardi sulla condizione umana.
Più facile, se pensiamo che poesia viene dal greco poiein, cioè “fare”, “creare”, “comporre”.
La materia prima dei poeti sono le parole e i loro suoni. E la tua?

Quanta tecnica, e quanta immaginazione?

Visioni, musicalità, pensiero, emozioni non bastano per fare poesia. Ci vogliono anche le tecniche: la metrica, la retorica o le regole che si dà il poeta e alle quali resta fedele.
Prova a pensare a quali aspetti del tuo lavoro attengono più alle tecniche e quali all’immaginazione e all’emozione.
Scrivili, osservali e collegali: quale trama ne emerge?

Vuoi rubare parole ai poeti?

Con quale di queste frasi faresti un manifesto da mettere nel tuo studio?

Scrivo poesie che si capiscono, devo sembrare un cavernicolo.
Gesualdo Bufalino

Il poeta ignora e spesso ignorerà sempre il suo vero destinatario.
Eugenio Montale

Sdegno il verso che suona e che non crea.
Ugo Foscolo

La casa della poesia non avrà mai porte.
Alda Merini

Scrivi poesie perché hai bisogno di un posto dove essere quello che non sei.
Alejandra Pizarnik

La poesia è l’intera storia del cuore umano su una capocchia di spillo.
William Faulkner

Ti ispiri mai alla concentrazione della poesia?

In tedesco poesia si dice Dichtung, che significa… addensamento. Un termine che esprime la capacità della poesia di concentrare in pochissime parole un altissimo potenziale di significati e di sentimenti.
Prova a farlo con l’obiettivo di un progetto: concediti un numero limitatissimo di caratteri, scegli parole precise, non importa se semplici o ricercate, rompi la sintassi consueta, scrivi anche con lo spazio.

Cosa apprendere dalla sensorialità della poesia?

Sinestesie e onomatopee sono tra le figure più usate dai poeti: i sensi si mescolano in modi inaspettati, ritmi e suoni evocano oggetti, atmosfere, azioni, esseri viventi.
Che ruolo hanno le percezioni nel tuo lavoro?
Riesci a immaginare incontri sorprendenti tra i sensi? O a raccontare il tuo lavoro con parole che comunicano immediate sensazioni fisiche?




Ceramista

Con le mani e l’immaginazione dà forma a una materia informe. Attraverso tante fasi, una dietro l’altra, tutte indispensabili per la buona riuscita del manufatto.

La designer crea modelli e prototipi per far sperimentare al committente le soluzioni ideate. Con attenzione e saggezza sceglie gli strumenti per dare concretezza alle idee.

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Investigatore

Con il suo fiuto scova gli indizi più minuti e li connette in una ricostruzione plausibile, perché verifica ogni ipotesi da tanti punti di vista, soprattutto i più distanti.

Il designer inquadra il progetto da tutte le angolazioni, non si limita alla prospettiva più evidente. Perché solo così le sue soluzioni convincono oltre ogni possibile obiezione.

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Giardiniere

La sua virtù è saper aspettare. Sa che ogni pianta ha la sua stagione, i suoi tempi di semina, crescita e fioritura: un giardino rigoglioso premierà l’attesa.

Il designer non ha mai fretta: non si piega alle urgenze del momento, ma valuta ogni volta tempi necessari, fisiologiche attese e imperscrutabili imprevisti.

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Trapezista

Per eseguire salti mortali, capriole, prese nel vuoto, piroette, avvitamenti, conta sul suo corpo flessibile e sulla precisione assoluta dei suoi movimenti.

La designer si muove costantemente tra la molteplicità delle proposte e delle idee e il rigore della realizzazione. Lo fa con concentrazione e consapevolezza, senza incertezze.

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