Naso
« tutte le carteÈ il maestro profumiere che in una piccola ampolla concentra una fragranza capace di farci viaggiare in mondi sconosciuti o risvegliare un’esperienza sopita.
Il designer sceglie con cura gli elementi portanti di un progetto, ne distilla l’essenza e la condivide con il team, immerso così in una vera e propria esperienza multisensoriale.
Esplora il naso che è in te
I nasi sono i “ghost writer” del profumo perché traducono in una scia olfattiva un’idea, un’esperienza, una personalità, o l’essenza di un brand. Concentrano per poi sprigionare.
Chiudi gli occhi: quale fragranza ha la capacità di trasportarti lontano? L’intensità pungente dell’incenso? La delicatezza della rosa? Il magnetismo del patchouli? La freschezza del bergamotto? La dolcezza del gelsomino?
Ogni profumo ha la sua piramide olfattiva, suddivisa in tre livelli: le note di testa, che senti appena metti il profumo e volano via dopo poco; le note di cuore, il nucleo della fragranza, che durano diverse ore; le note di base, la parte più persistente.
Per il tuo prodotto, servizio, luogo, cosa vorresti che rimanesse più a lungo insieme all’utente?
Non a caso i maestri profumieri sono chiamati “nasi”: la loro memoria olfattiva riesce a ricordare e distinguere 3.000 sentori, contro i nostri 1.000.
Dove è più forte la tua memoria e come ti aiuta nel lavoro?
“È l’accessorio di moda basilare, indimenticabile, non visto, quello che preannuncia il tuo arrivo e prolunga la tua partenza” diceva del profumo Coco Chanel, una che se ne intendeva parecchio (ha creato il rivoluzionario Chanel n°5).
Pensa a un piccolo dettaglio di un prodotto o di un servizio, invisibile ma determinante per il suo successo.
I profumi sono opere d’arte: Andy Warhol ne era talmente convinto da creare una sua personale Permanent Smell Collection, centinaia di ampolle tuttora conservate nella sua casa museo di Pittsburgh.
Hai anche tu una collezione eccentrica, che alimenti con passione e che ti offre spunti professionali?
Ispirazioni
I nasi sono tipi unici. Basta una goccia della loro originalità per vivificare il nostro lavoro di designer.
- La storia del profumo è millenaria
- Sapevi che la prima produzione commerciale di profumi fu a Venezia?
- “Di odori improbabili e puzze (im)possibili” è il sottotitolo di questo blog dedicato all’olfatto
- Perché Chanel n. 5 è veramente un profumo rivoluzionario
- Grasse, in Francia, è la capitale dei profumi e dei nasi
Ceramista
Con le mani e l’immaginazione dà forma a una materia informe. Attraverso tante fasi, una dietro l’altra, tutte indispensabili per la buona riuscita del manufatto.
La designer crea modelli e prototipi per far sperimentare al committente le soluzioni ideate. Con attenzione e saggezza sceglie gli strumenti per dare concretezza alle idee.
Investigatore
Con il suo fiuto scova gli indizi più minuti e li connette in una ricostruzione plausibile, perché verifica ogni ipotesi da tanti punti di vista, soprattutto i più distanti.
Il designer inquadra il progetto da tutte le angolazioni, non si limita alla prospettiva più evidente. Perché solo così le sue soluzioni convincono oltre ogni possibile obiezione.
Giardiniere
La sua virtù è saper aspettare. Sa che ogni pianta ha la sua stagione, i suoi tempi di semina, crescita e fioritura: un giardino rigoglioso premierà l’attesa.
Il designer non ha mai fretta: non si piega alle urgenze del momento, ma valuta ogni volta tempi necessari, fisiologiche attese e imperscrutabili imprevisti.
Trapezista
Per eseguire salti mortali, capriole, prese nel vuoto, piroette, avvitamenti, conta sul suo corpo flessibile e sulla precisione assoluta dei suoi movimenti.
La designer si muove costantemente tra la molteplicità delle proposte e delle idee e il rigore della realizzazione. Lo fa con concentrazione e consapevolezza, senza incertezze.