Ceramista
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Con le mani e l’immaginazione dà forma a una materia informe. Attraverso tante fasi, una dietro l’altra, tutte indispensabili per la buona riuscita del manufatto.

La designer crea modelli e prototipi per far sperimentare al committente le soluzioni ideate. Con attenzione e saggezza sceglie gli strumenti per dare concretezza alle idee.
Esplora il ceramista che è in te
All’inizio del processo le materie prime più semplici e modeste: argilla e acqua. Kéramos in greco significa proprio argilla, terra da vasaio. Alla fine, manufatti resistenti, dalla superficie colorata e brillante. In mezzo, fasi rigorose, in cui non si può sbagliare: formatura, essiccazione, prima cottura, smaltatura, decorazione, seconda cottura. A volte anche il terzo fuoco.
Quali sono le tue fasi e quali gli errori che comprometterebbero il risultato?
Un vaso, una zuppiera, un portaombrelli, una scultura sono manufatti a due dimensioni: quella tridimensionale del volume, quella bidimensionale del colore. Il buon artigianato o il capolavoro dell’arte le condividono entrambe.
Nel tuo lavoro cosa appartiene all’una, cosa all’altra?
Forse nessuna attività umana percorre, florida e ininterrotta, la storia dell’umanità come la ceramica, dai più semplici vasetti che ritroviamo nelle tombe più antiche alle sculture di Picasso.
Disegna una linea del tempo e traccia la tua storia professionale come una successione di periodi. Poi dai un nome allo stile di ciascun periodo, come si fa nella storia dell’arte.
Seleziona tre tuoi progetti particolarmente riusciti. Assomigliano a:
- un vaso greco del periodo protogeometrico
- un servizio da tavola del Settecento composto da 120 pezzi
- un piatto di smalto inserito nel campanile di una chiesa medievale
- una brocca rinascimentale con uno stemma
- un grande vaso di Caltagirone a forma di testa.
Il Kintsugi è l’arte giapponese di riparare la ceramica: letteralmente significa “riparare con l’oro”. Infatti le linee di frattura non sono nascoste, ma evidenziate dal collante color oro, che crea sulla superficie nuove trame ed esalta le cicatrici come un arricchimento.
Sai accogliere anche tu i danni, salvare i cocci di un progetto naufragato e trasformarli in capolavori?
Ispirazioni
Dalla morbidezza dell’argilla e dalla resistenza della ceramica puoi attingere flessibilità e forza per il tuo ruolo di designer.
Ceramista
Con le mani e l’immaginazione dà forma a una materia informe. Attraverso tante fasi, una dietro l’altra, tutte indispensabili per la buona riuscita del manufatto.

La designer crea modelli e prototipi per far sperimentare al committente le soluzioni ideate. Con attenzione e saggezza sceglie gli strumenti per dare concretezza alle idee.
Investigatore
Con il suo fiuto scova gli indizi più minuti e li connette in una ricostruzione plausibile, perché verifica ogni ipotesi da tanti punti di vista, soprattutto i più distanti.

Il designer inquadra il progetto da tutte le angolazioni, non si limita alla prospettiva più evidente. Perché solo così le sue soluzioni convincono oltre ogni possibile obiezione.
Giardiniere
La sua virtù è saper aspettare. Sa che ogni pianta ha la sua stagione, i suoi tempi di semina, crescita e fioritura: un giardino rigoglioso premierà l’attesa.

Il designer non ha mai fretta: non si piega alle urgenze del momento, ma valuta ogni volta tempi necessari, fisiologiche attese e imperscrutabili imprevisti.
Trapezista
Per eseguire salti mortali, capriole, prese nel vuoto, piroette, avvitamenti, conta sul suo corpo flessibile e sulla precisione assoluta dei suoi movimenti.

La designer si muove costantemente tra la molteplicità delle proposte e delle idee e il rigore della realizzazione. Lo fa con concentrazione e consapevolezza, senza incertezze.