Cantastorie
« tutte le carteAttraverso il potere della voce, dell’immagine e del gesto, incanta il pubblico con il racconto di fatti, fiabe ed epopee, piene di conflitti e colpi di scena.
Il designer sceglie gli strumenti che trasformano il progetto in una storia avvincente, con le sue fasi e i suoi momenti chiave, che si conclude con una soluzione praticabile e brillante.
Esplora il cantastorie che è in te
Il pubblico dei cantastorie è il popolo, dai vecchi ai bambini. Il loro teatro sono strade e piazze.
Nelle professioni il pubblico è il management, il teatro una sala asettica, a volte un auditorium.
Pensa a un tuo progetto che somigli un po’ a un’epopea e immagina un luogo e un pubblico per raccontarlo. Valgono tutti i luoghi, compresi il Colosseo o un rifugio in alta montagna.
La tua scelta, anche la più improbabile e strampalata, potrebbe rivelarti qualcosa di nuovo.
“Mi chiamo Ascanio Celestini, figlio di Gaetano Celestini e Comin Piera. Mio padre rimette a posto i mobili, mobili vecchi o antichi è nato al Quadraro e da ragazzino l’hanno portato a lavorare sotto padrone in bottega a San Lorenzo. Mia madre è di Tor Pignattara, da giovane faceva la parrucchiera da uno che aveva tagliato i capelli al re d’Italia e a quel tempo ballava il liscio. Quando s’è sposata con mio padre ha smesso di ballare. Quando sono nato io ha smesso di fare la parrucchiera“.
Un moderno cantastorie come Ascanio Celestini si racconta così. Lo senti il ritmo?
Su questa falsariga, prova a descrivere i tuoi utenti. Chiamala la “ballata delle personas”.
Naturalmente devi declamarle, e vedere l’effetto che fa.
I cantastorie cantano, disegni e illustrazioni li aiutano.
Aiutano anche te quando devi condividere idee, bisogni, richieste, un progetto in nuce?
E cosa scegli di solito? Le slide di una presentazione?
Un video girato al volo?
Lo schizzo su una lavagna? Una parete di post it?
O la tua presenza viva e basta?
Sei un cantastorie e il tuo repertorio è composto soprattutto di:
- fiabe della tradizione
- poemi omerici
- fatti popolari di sangue e d’onore
- storie di Orlando e dei prodi paladini
- lotte contadine e sociali
- storie dell’amore perduto
Le storie spiegano, curano, trascinano, persuadono. E non è necessario che siano lunghe, anzi. Quelle brevi sono spesso un concentrato di saggezza, pronto a diffondersi appena sono raccontate.
Fai un esperimento: scegline una per cominciare la tua prossima riunione di lavoro.
Ispirazioni
Il cantastorie, in fondo, è un poetico divulgatore. Che ha tanto da insegnare anche al designer.
Ceramista
Con le mani e l’immaginazione dà forma a una materia informe. Attraverso tante fasi, una dietro l’altra, tutte indispensabili per la buona riuscita del manufatto.
La designer crea modelli e prototipi per far sperimentare al committente le soluzioni ideate. Con attenzione e saggezza sceglie gli strumenti per dare concretezza alle idee.
Investigatore
Con il suo fiuto scova gli indizi più minuti e li connette in una ricostruzione plausibile, perché verifica ogni ipotesi da tanti punti di vista, soprattutto i più distanti.
Il designer inquadra il progetto da tutte le angolazioni, non si limita alla prospettiva più evidente. Perché solo così le sue soluzioni convincono oltre ogni possibile obiezione.
Giardiniere
La sua virtù è saper aspettare. Sa che ogni pianta ha la sua stagione, i suoi tempi di semina, crescita e fioritura: un giardino rigoglioso premierà l’attesa.
Il designer non ha mai fretta: non si piega alle urgenze del momento, ma valuta ogni volta tempi necessari, fisiologiche attese e imperscrutabili imprevisti.
Trapezista
Per eseguire salti mortali, capriole, prese nel vuoto, piroette, avvitamenti, conta sul suo corpo flessibile e sulla precisione assoluta dei suoi movimenti.
La designer si muove costantemente tra la molteplicità delle proposte e delle idee e il rigore della realizzazione. Lo fa con concentrazione e consapevolezza, senza incertezze.